CLOUD ATLAS
da giovedì 10 gennaio al cinema Roma via Laudesi 6 a Pistoia tel 0573 187 30 86 DOVE SIAMO tutti i giorni ore 17.00 e 21.30 lunedì: riposo (per rass. Ken Loach: MY NAME IS JOE, ore 21.30)
da giovedì 10 gennaio al cinema Roma via Laudesi 6 a Pistoia tel 0573 187 30 86 DOVE SIAMO tutti i giorni ore 17.00 e 21.30 lunedì: riposo (per rass. Ken Loach: MY NAME IS JOE, ore 21.30)
da giovedì 19 aprile al cinema Roma
al cinema Roma
via Laudesi 6 a Pistoia
tel 0573 187 30 86
giovedì e venerdì ore 17.15 – 19.20 – 21.30
sabato ore 18.30 – 20.30 – 22.30
domenica ore 16.30 – 18.30 – 20.30
martedì ore 17.15
mercoledì ore 16.30 – 18.30
lunedì riposo settimanale
Francia, 2017
Un beau soleil intérieur
Regia: Claire Denis
Attori: Juliette Binoche – Isabelle, Xavier Beauvois – Banchiere, Philippe Katerine – Mathieu, Josiane Balasko – Maxime, Nicolas Duvauchelle – Attore, Alex Descas – Marc, Laurent Grévill – François, Bruno Podalydès – Fabrice, Paul Blain – Sylvain, Valeria Bruni Tedeschi – Donna della macchina, Gérard Depardieu – Veggente, Sandrine Dumas – Amica
Sceneggiatura: Claire Denis, Christine Angot
Fotografia: Agnès Godard
Musiche: Stuart Staples
Montaggio: Guy Lecorne
Scenografia: Arnaud de Moléron
Costumi: Judy Shrewsbury
Durata 94′
Colore C
Genere COMMEDIA
Specifiche tecniche
(1:1.66)
Produzione
CURIOSA FILMS, IN COPRODUZIONE CON FD PRODUCTION, AD VITAM, VERSUS PRODUCTION
Distribuzione
CINEMA DI VALERIO DE PAOLIS (2018)
Data uscita 19 aprile 2018
Le vicende di Isabelle, un’artista divorziata e madre single di un bambino, in cerca del vero amore.
FILM D’APERTURA ALLA 49. QUINZAINE DES RÉALISATEURS (CANNES 2017), HA RICEVUTO IL PREMIO SACD
da martedì 24 aprile 2018
al cinema Globo
via dei Buti 7 a Pistoia
tel 0573 36 57 22
martedì ore 17.15 – 19.20 – 21.30
mercoledì ore 16.30 – 18.30 – 20.30
Italia, 2018
Regia: Valerio Attanasio
Attori: Sergio Castellitto, Guglielmo Poggi, Elena Sofia Ricci, Clara Maria Alonso
Soggetto: Valerio Attanasio
Musiche: Pivio , Aldo De Scalzi
Genere COMMEDIA
Produzione
WILDSIDE CON VISION DISTRIBUTION
Distribuzione
VISION DISTRIBUTION
Data uscita 19 aprile 2018
Una vicenda tutta italiana. Il principe del foro Toti Bellastella e il suo giovane praticante Antonio, devoto a ogni sua buona causa, praticamente un tuttofare.
da giovedì 12 aprile 2018
al cinema Globo
via dei Buti 7 a Pistoia
tel 0573 36 57 22
giovedì ore 21.30
venerdì ore 17.15 – 19.20
sabato ore 20.30
domenica ore 16.30 – 18.30
Ita-Bel-Ger-Gbr, 2017
The Happy Prince
Regia: Rupert Everett
Attori: Rupert Everett – Oscar Wilde, Colin Firth – Reggie Turner, Béatrice Dalle, Miranda Richardson, John Standing, Colin Morgan, Emily Watson – Constance, Tom Wilkinson – Dunne, Edward Fox – Giudice, Edwin Thomas, Hugh Dancy – Robbie Ross
Sceneggiatura: Rupert Everett
Fotografia: John Conroy
Costumi: Maurizio Millenotti, Giovanni Casalnuovo
Durata 105′
Colore C
Genere COMMEDIA, DRAMMATICO, STORICO
Produzione
MAZE PICTURES, ENTRE CHIEN ET LOUP IN CO-PRODUZIONE CON PALOMAR, CINE PLUS FILMPRODUKTION, TELE MÜNCHEN GROUP,RADIO TÉLÉVISION BELGE FRANCOPHONE, PROXIMUS
Distribuzione
VISION DISTRIBUTION (2018)
Data uscita 12 aprile 2018
Nella stanza di una modesta pensione di Parigi, Oscar Wilde trascorre gli ultimi giorni della sua vita e come in un vivido sogno i ricordi del suo passato riaffiorano, trasportandolo in altre epoche e in altri luoghi. Non era lui un tempo l’uomo più famoso di Londra? L’artista idolatrato da quella società che l’ha poi crocifisso? Oggi Wilde ripensa con malinconia alle passioni che l’hanno travolto e con tenerezza al suo incessante bisogno di amare incondizionatamente. Rivive la sua fatale relazione con Lord Alfred Douglas e le sue fughe attraverso l’Europa, ma anche il grande rimorso nei confronti della moglie Constance per aver gettato lei e i loro figli nello scandalo dopo l’estrema condanna per la sua omosessualità. Ad accompagnarlo in questo ultimo viaggio solo l’amore e la dedizione di Robbie Ross, che gli resta accanto fino alla fine nel vano tentativo di salvarlo da se stesso e l’affetto del suo più caro amico Reggie Turner.
martedì 24 e mercoledì 25 aprile 2018
al cinema Roma
via Laudesi 6 a Pistoia
tel 0573 187 30 86
martedì ore 19.15
mercoledì ore 20.30
Fra-Ger-Bel, 2017
Le jeune Karl Marx
Regia: Raoul Peck
Attori: August Diehl – Karl Marx, Stefan Konarske – Friedrich Engels, Vicky Krieps – Jenny von Westphalen-Marx, Hannah Steele – Mary Burns, Olivier Gourmet – Pierre-Joseph Proudhon, Alexander Scheer – Wilhelm Weitling, Michael Brandner – Joseph Moll, Niels Bruno Schmidt – Karl Grün
Sceneggiatura: Pascal Bonitzer, Raoul Peck
Fotografia: Kolja Brandt
Musiche: Alexei Aigui
Montaggio: Frédérique Broos
Scenografia: Benoît Barouh
Costumi: Paule Mangenot
Durata 112′
Colore C
Genere DRAMMATICO
Produzione
NICOLAS BLANC, RAOUL PECK, RÉMI GRELLETY, ROBERT GUÉDIGUIAN PER AGAT FILMS & CIE, VELVET FILM, IN COPRODUZIONE CON BENNY DRECHSEL PER ROHFILM, PATRICK QUINET PER ARTÉMIS PRODUCTIONS
Distribuzione
WANTED IN COLLABORAZIONE CON VALMYN
Data uscita 5 aprile 2018
All’età di 26 anni, Karl Marx si mette insieme alla moglie Jenny sulla strada dell’esilio. Nel 1844 a Parigi conosce il giovane Friedrich Engels, figlio del proprietario di una fabbrica, che studiava gli inizi del proletariato inglese. Engels, una specie di dandy, dà a Marx il pezzo mancante del puzzle che ricompone la sua nuova visione del mondo. Insieme, tra censura e raid della polizia, rivolte e sollevamenti politici, presiederanno alla nascita del movimento operaio, che fino a quel momento era per lo più disorganizzato e improvvisato. Un movimento che, guidato, contro ogni aspettativa, da due giovani uomini di buona famiglia brillanti, insolenti e perspicaci, diventerà la più totale trasformazione teoretica e politica del mondo dal Rinascimento.
“Un film di Raoul Peck, vale a dire un’opera in cui si mescolano insieme e in parti il più possibile uguali degli elementi biografici, intimi, politici, storici. Ora, nel caso dell’oggetto Marx, ognuno di questi aspetti poteva dare luogo ad un’interpretazione, nella misura in cui l’ordine di presentazione è sempre una maniera di esporre un rapporto di causa a effetto: la vita sull’opera, la politica sulla vita, il carattere sulla politica, la teoria su tutto il resto… È chiaro che in un film, e in particolare in un film in costume, è la parte romanzata a prendere il sopravvento. Fin dalla prima sequenza, però Raoul Peck e il suo sceneggiatore Pascal Bonitzer hanno cercato di riequilibrare il tutto mettendo al centro il lavoro teorico, cosa notoriamente non facile da filmare. (…) il racconto della miseria economica in cui versa l’autore del Capitale, permette al regista di togliere al lato dickensiano il ruolo di traino del film. Ma Peck ha voluto evitare di fare un film pedante. Ha cercato di concentrare il pensiero di Marx in un concetto unico che irriga tutto: l’idea del conflitto. (…) In questo sforzo di piegare le regole del biopic ad un esigenza pratico-teorica il film è ammirevole, così come il tentativo di restituire tutti i lati possibili della personalità di Marx: il genio, l’uomo, il suo pensiero, i suoi limiti – e il suo rapporto speciale con Jenny e con Engels.” (Eugenio Renzi, ‘Il Manifesto’, 14 febbraio 2017)
da giovedì 19 a domenica 22 aprile 2018
al cinema Globo
via dei Buti 7 a Pistoia
tel 0573 36 57 22
giovedì ore 17.00 – 19.15
venerdì ore 21.30
sabato ore 18.00 – 22.30
domenica ore 20.30
Fra-Ger-Bel, 2017
Le jeune Karl Marx
Regia: Raoul Peck
Attori: August Diehl – Karl Marx, Stefan Konarske – Friedrich Engels, Vicky Krieps – Jenny von Westphalen-Marx, Hannah Steele – Mary Burns, Olivier Gourmet – Pierre-Joseph Proudhon, Alexander Scheer – Wilhelm Weitling, Michael Brandner – Joseph Moll, Niels Bruno Schmidt – Karl Grün
Sceneggiatura: Pascal Bonitzer, Raoul Peck
Fotografia: Kolja Brandt
Musiche: Alexei Aigui
Montaggio: Frédérique Broos
Scenografia: Benoît Barouh
Costumi: Paule Mangenot
Durata 112′
Colore C
Genere DRAMMATICO
Produzione
NICOLAS BLANC, RAOUL PECK, RÉMI GRELLETY, ROBERT GUÉDIGUIAN PER AGAT FILMS & CIE, VELVET FILM, IN COPRODUZIONE CON BENNY DRECHSEL PER ROHFILM, PATRICK QUINET PER ARTÉMIS PRODUCTIONS
Distribuzione
WANTED IN COLLABORAZIONE CON VALMYN
Data uscita 5 aprile 2018
All’età di 26 anni, Karl Marx si mette insieme alla moglie Jenny sulla strada dell’esilio. Nel 1844 a Parigi conosce il giovane Friedrich Engels, figlio del proprietario di una fabbrica, che studiava gli inizi del proletariato inglese. Engels, una specie di dandy, dà a Marx il pezzo mancante del puzzle che ricompone la sua nuova visione del mondo. Insieme, tra censura e raid della polizia, rivolte e sollevamenti politici, presiederanno alla nascita del movimento operaio, che fino a quel momento era per lo più disorganizzato e improvvisato. Un movimento che, guidato, contro ogni aspettativa, da due giovani uomini di buona famiglia brillanti, insolenti e perspicaci, diventerà la più totale trasformazione teoretica e politica del mondo dal Rinascimento.
“Un film di Raoul Peck, vale a dire un’opera in cui si mescolano insieme e in parti il più possibile uguali degli elementi biografici, intimi, politici, storici. Ora, nel caso dell’oggetto Marx, ognuno di questi aspetti poteva dare luogo ad un’interpretazione, nella misura in cui l’ordine di presentazione è sempre una maniera di esporre un rapporto di causa a effetto: la vita sull’opera, la politica sulla vita, il carattere sulla politica, la teoria su tutto il resto… È chiaro che in un film, e in particolare in un film in costume, è la parte romanzata a prendere il sopravvento. Fin dalla prima sequenza, però Raoul Peck e il suo sceneggiatore Pascal Bonitzer hanno cercato di riequilibrare il tutto mettendo al centro il lavoro teorico, cosa notoriamente non facile da filmare. (…) il racconto della miseria economica in cui versa l’autore del Capitale, permette al regista di togliere al lato dickensiano il ruolo di traino del film. Ma Peck ha voluto evitare di fare un film pedante. Ha cercato di concentrare il pensiero di Marx in un concetto unico che irriga tutto: l’idea del conflitto. (…) In questo sforzo di piegare le regole del biopic ad un esigenza pratico-teorica il film è ammirevole, così come il tentativo di restituire tutti i lati possibili della personalità di Marx: il genio, l’uomo, il suo pensiero, i suoi limiti – e il suo rapporto speciale con Jenny e con Engels.” (Eugenio Renzi, ‘Il Manifesto’, 14 febbraio 2017)
martedì 17 aprile 2018
Evento Speciale La Grande Arte al Cinema
al cinema Globo
via dei Buti 7 a Pistoia
tel 0573 36 57 22
orario spettacoli 17.15 – 21.30
intero 10 euro
ridotto 8 euro
non sono validi gli abbonamenti
Italia, 2018
Regia: Claudio Poli
Attori: Toni Servillo
Soggetto: Didi Gnocchi
Sceneggiatura: Sabina Fedeli, Arianna Marelli
Fotografia: Mateusz Stolecki
Musiche: Remo Anzovino
Montaggio: Claudio Poli
Colore C
Genere DOCUMENTARIO
Produzione
3D PRODUZIONI, NEXO DIGITAL
Distribuzione
NEXO DIGITAL
Data uscita 13 marzo 2018
Il documentario ci guida tra Parigi, New York, l’Olanda e la Germania raccogliendo testimonianze dirette sulle storie che prendono il via da quattro grandi esposizioni che in questi ultimi mesi hanno fatto il punto sull’arte trafugata, tra protagonisti di quegli anni, ultime restituzioni e preziosi materiali d’archivio. Si parte da “21 rue La Boétie”, la mostra parigina nata dalla volontà di esporre parte di un prezioso patrimonio recuperato, la collezione di Paul Rosenberg, uno dei più grandi collezionisti e mercanti d’arte di inizio ‘900, con quadri da Picasso a Matisse; e si passa a “Looted Art”, alla mostra di Deventer, in Olanda, che espone i quadri provenienti dai depositi statali olandesi e dalle collezioni razziate dai nazisti; si esplora poi “Dossier Gurlitt”, la doppia esposizione di Berna e Bonn che per la prima volta espone la collezione segreta di Cornelius Gurlitt, figlio di uno dei collezionisti e mercanti d’arte che collaborarono coi nazisti, fermato per caso dalla polizia doganale su un treno per Monaco nel 2010. Tra le tele della collezione trafugata capolavori di Chagall, Monet, Picasso e Matisse. Tra i protagonisti del film anche Simon Goodman (che in scatoloni pieni di vecchie carte e documenti ha scoperto la storia della sua famiglia e della sua magnifica collezione d’arte, che comprendeva opere di Degas, Renoir, Botticelli, nonché il cinquecentesco “Orologio di Orfeo”. Larga parte della collezione era finita nelle mani di Hitler e Goering), Edgar Feuchtwanger (che nel 1929 fu il vicino di casa di Adolph Hitler, qualche anno prima che suo padre fosse deportato a Dachau, mentre dalla loro casa venivano sottratti mobili e libri preziosi) e Tom Selldorff (che è riuscito a recuperare quattordici opere appartenute alla sua famiglia cui furono sottratte negli anni ’30). Trovano inoltre spazio gli autorevoli interventi di Pierre Assouline, giornalista e scrittore, Jean-Marc Dreyfus, storico e autore del libro “Il Catalogo di Goering”, ,Timothy Garton Ash, storico, Berthold Hinz, storico dell’arte, Meike Hoffmann, esperta di arte degenerata e della vicenda Gurlitt, autrice principale della biografia di Hildebrand Gurlitt “Il mercante d’arte di Hitler”, Eva Kleeman e Daaf Ledeboer, storici dell’arte e ideatori della mostra “Looted Art” di Deventer, Markus Krischer, giornalista di Focus che ha seguito l’inchiesta su Cornelius Gurlitt, Agnieszka Lulińska, storica dell’arte e co-curatrice della mostra su Gurlitt a Bonn, Bernhard Maaz, direttore generale delle Bayerische Gemäldesammlungen, Christopher A. Marinello, mediatore nel recupero di opere d’arte, Art Recovery International, Inge Reist, direttrice del Frick Collection’s Center for the History of Collecting presso la Frick Art Reference Library, New York, Elizabeth Royer, gallerista parigina, esperta di restituzioni,Marei e Charlene von Saher, eredi del gallerista Jacques Goudstikker, Cynthia Saltzmann, storica dell’arte e autrice del libro “Ritratto del dottor Gachet. Storia e avventure del capolavoro di Van Gogh”, Tom Selldorff, erede, Christina Thomson, storica dell’arte e co-curatrice della mostra su Rudolph Belling, Anne Webber, cofondatrice e condirettrice Commition for Looted Art in Europe, Rein Wolfs, a guida della Bundeskunsthalle di Bonn e co-curatore della mostra su Gurlitt a Bonn, Nina Zimmer, direttrice del Kunstmuseum Bern – Zentrum Paul Klee e co-curatrice della mostra su Gurlitt a Berna.
da venerdì 8 settembre 2017
al cinema Roma
via Laudesi 6 a Pistoia
tel 0573 187 30 86
giovedì 21 e martedì 26 ore 17.15 – 21.30
venerdì 22 e mercoledì 27 ore 19.20
sabato 23 ore 20.20
domenica 24 ore 18.10
lunedì riposo settimanale
Italia-Svizzera, 2017
Regia: Silvio Soldini
Attori: Valeria Golino – Emma, Adriano Giannini – Teo, Arianna Scommegna – Patti, Laura Adriani – Nadia, Anna Ferzetti – Greta, Andrea Pennacchi – Paolo, Beniamino Marcone – Flavio, Mattia Sbragia – Vittorio, Valentina Carnelutti – Stefania, Roberto De Francesco, Giuseppe Cederna – Tassista notturno, Roberto De Francesco – Tassista supermarket, Rossana Mortara – Lilli, Italo Amerighi – Andrea, Angela Ciaburri – Chiara, Alessandro Minati – Oscar, Giorgia Ciotola – Segretaria agenzia, Laura Nardi – Madre di Nadia, Maria Cristina Mastrangeli – Madre di Teo, Lorenzo Terenzi – Lucio, fratello di Teo, Irene Vannelli – Claudia, sorella di Teo, Vito Mancusi – Tassista Nadia, Rita de Donato – Federica, collega di Emma, Aglaia Mora – Antonia, Pierpaolo Tesoro – Punk, Habubur Rahaman – Karmo, Alice Ferranti – Commessa negozio, Giuseppe Vaccaro – Cameriere, Marco Corazza – Allenatore baseball, Alfonso Somma – Giocatore baseball, Marco Nobili – Cliente agenzia, Massimo De Santis – Voce uomo nel buio, Simona Senzacqua – Voce donna nel buio, Marco Frezza – Cassiere dialogo nel buio, Tommaso Petralia – Bambino al parco, Valerio Petralia – Bambino al parco
Soggetto: Doriana Leondeff, Davide Lantieri, Silvio Soldini
Sceneggiatura: Doriana Leondeff, Davide Lantieri, Silvio Soldini
Fotografia: Matteo Cocco
Musiche: Gian Luigi Carlone
Montaggio: Giorgio Garini, Carlotta Cristiani
Scenografia: Marta Maffucci
Costumi: Silvia Nebiolo
Suono: Filippo Porcari
Durata 115′
Colore C
Genere DRAMMATICO
Produzione
LIONELLO CERRI PER LUMIÈRE & CO., CON RAI CINEMA, VENTURA FILM, IN COPRODUZIONE CON RSI RADIOTELEVISIONE SVIZZERA/SRG SSR
Distribuzione
VIDEA
Data uscita 8 settembre 2017
Teo è un uomo in fuga. Dal suo passato, dalla famiglia di origine, dai letti delle donne con cui passa la notte e da cui scivola fuori alle prime luci del giorno, dalle responsabilità. Il lavoro è l’unica cosa che veramente ama, fa il “creativo” per un’agenzia pubblicitaria e non stacca mai, tablet e cellulari lo tengono in perenne e compulsiva connessione con il mondo. Emma ha perso la vista a sedici anni, ma non ha lasciato che la sua vita precipitasse nel buio. O meglio, l’ha riacchiappata al volo, ha fatto a pugni con il suo handicap e l’ha accettato con la consapevolezza che ogni giorno è una battaglia. Fa l’osteopata e gira per la città col suo bastone bianco, autonoma e decisa. Si è da poco separata dal marito e Teo, brillante e scanzonato, sembra la persona giusta con cui concedersi una distrazione. Per Teo invece, tutto nasce per gioco e per scommessa, Emma è diversa da tutte le donne incontrate finora ed è attratto e impaurito dal suo mondo. Una ventata di leggerezza li sorprende, ma quel galleggiare in allegria bruscamente finisce. Ognuno torna alla propria vita, ma niente sarà più come prima.
martedì 7 marzo 2017
al cinema Roma
via Laudesi 6 a Pistoia
tel 0573 187 30 86
ore 21.30
___________________
Ita, 2016
Regia: Fabio Dipinto
Soggetto: Fabio Dipinto
Fotografia: Fabio Dipinto
Musiche: Andrea Cavallo
Montaggio: Michele Bucci
Durata 55′
Colore C
Genere DOCUMENTARIO
Produzione
SLOWAYS, APPELA, VIE FRANCIGENE
Distribuzione
CINEAMA
Film documentario sui luoghi e le persone che popolano un meraviglioso cammino e che con il cammino hanno stretto un legame viscerale: pellegrini, ospitalieri, traghettatori, volontari, storici e religiosi, un’umanità multiforme che rende vivo il percorso. Tra le persone intervistate si annoverano lo scrittore e psicoatleta Enrico Brizzi, lo storico Giovanni Caselli, il fondatore del Movimento Lento Alberto Conte, il rettore della Confraternita di San Giacomo di Compostela Paolo Caucci von Saucken, l’abate recentemente scomparso Joseph Roduit della millenaria abbazia di Saint-Maurice, e molti altri. La videocamera ha scavato in profondità negli esseri umani custoditi da questo percorso: circa quaranta persone hanno raccontato la loro esperienza conversando con l’autore. Individui unici diventano testimoni di un itinerario millenario ancora selvaggio, che si affida silenziosamente al loro operato. Le parole dei protagonisti si alternano ad immagini di luoghi meravigliosi che quotidianamente si presentano dinanzi agli occhi: le linee delle montagne valdostane, il verde delle risaie, i colli toscani, pochi esempi di luoghi speciali che conducono dal Colle del Gran San Bernardo a Roma. Il film vuole narrare e dare visibilità ad un itinerario tanto sconosciuto quanto affascinante. Attraverso i racconti dei protagonisti vuole spiegare che cosa significhi intraprendere un cammino, prendersi cura di persone che dal giorno seguente non rivedrai più, fare del volontariato per permettere a viandanti sconosciuti di camminare in sicurezza e libertà attraverso i sentieri. Il film tocca grandi temi quali la storia e l’evoluzione del percorso, le spinte spirituali e religiose che portano a compiere il primo passo e infine il grande lavoro svolto lungo la Via, capace di mantenerla viva.
solo domenica 5 marzo 2017
al cinema Globo
via dei Buti 7 a Pistoia
tel 0573 36 57 22
ore 15:30
intero 7,50 euro
ridotto 5,50 euro
___________________
Can-Fra, 2016
Regia: Eric Summer, Éric Warin
Soggetto: Eric Summer – (anche idea), Laurent Zeitoun
Sceneggiatura: Carole Noble, Laurent Zeitoun, Eric Summer
Fotografia: Jericca Cleland
Musiche: Klaus Badelt – La canzone “Tu sei una favola” è interpretata da Francesca Michielin.
Montaggio: Yvann Thibaudeau
Effetti: Benoit Blouin, Ghislain Bruneau
Durata 85′
Colore C
Genere ANIMAZIONE
Produzione
LAURENT ZEITOUN, YANN ZENOU, NICOLAS DUVAL-ADASSOVSKY, ANDRÉ ROULEAU, VALÉRIE D’AUTEUIL PER QUAD, MAIN JOURNEY, CARAMEL FILMS, IN CO-PRODUZIONE CON GAUMONT, M6 FILMS
Distribuzione
VIDEA (2017)
Data uscita 16 febbraio 2017
Trama
Félicie è una piccola orfana bretone, con una grande passione per la danza e che sogna di diventare una étoile dell’Opera di Parigi. Insieme al suo migliore amico Victor, che vorrebbe invece diventare un grande inventore, Félicie organizza un incredibile piano per fuggire dall’orfanotrofio e recarsi nella capitale, dove c’è addirittura la Torre Eiffel in costruzione. Con grande sforzo e una serie di errori Félicie imparerà a combattere per eccellere e realizzare il suo sogno e diventare così una prima ballerina dell’Opera di Parigi.
da giovedì 19 gennaio 2017
al cinema Roma
via Laudesi 6 a Pistoia
tel 0573 187 30 86
giovedì 26 gennaio: ore 21.30
venerdì 27 ore 17.15 – 19.20
sabato 28 ore 16.00 – 20.30
domenica 29 ore 18.15
lunedì 30 riposo settimanale
martedì 31 ore 17.15 – 19.20
mercoledì 1 febbraio: ore 21.30
intero 7,50 euro
ridotto 5,50 euro
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L’économie du couple
Francia-Belgio, 2016
Regia: Joachim Lafosse
Attori: Bérénice Bejo – Marie, Cédric Kahn – Boris, Marthe Keller – Christine, Jade Soentjens – Jade, Margaux Soentjens – Margaux
Sceneggiatura: Mazarine Pingeot, Fanny Burdino, Joachim Lafosse, Thomas Van Zuylen – (collaborazione)
Fotografia: Jean-François Hensgens
Montaggio: Yann Dedet
Scenografia: Olivier Radot
Costumi: Pascaline Chavanne
Durata 100′
Colore C
Genere COMMEDIA, DRAMMATICO
Specifiche tecniche
RED DRAGON, REDCODE RAW, SCOPE, DCP (1:2.35)
Produzione
LES FILMS DU WORSO, VERSUS PRODUCTION IN CO-PRODUZIONE CON RTBF (TÉLÉVISION BELGE), VOO, BE TV ET PRIME TIME (TBC)
Distribuzione
BIM
Data uscita 19 gennaio 2017
Trama
Dopo aver passato 15 anni insieme, Marie e Boris separano. Lei ha comprato la casa in cui vivono con le loro due figlie; ma è lui che l’ha ristrutturata. I due sono costretti a vivere comunque ancora insieme perché Boris non ha i mezzi per trasferirsi. E giunti al momento di fare i conti, nessuno dei due vuole lasciar andare ciò che ritiene di aver portato.
SELEZIONATO ALLA 48. QUINZAINE DES RÉALISATEURS (CANNES 2016)
Un dramma borghese intimo e vibrante in cui ogni piano risplende di un’intensità eccezionale, approssimandosi ai suoi personaggi dissonanti (di Marzia Gandolfi, mymovies.it)
Per Marie e Boris è l’ora dei conti. In tutti i sensi. Dopo quindici anni di matrimonio e due bambine, decidono di mettere fine alla loro relazione, consumata da incomprensioni e recriminazioni. Marie non sopporta i comportamenti infantili del marito, Boris non perdona alla moglie di averlo lasciato. In attesa del divorzio e costretti alla coabitazione, Boris è disoccupato e non può permettersi un altro alloggio, lei detta le regole, lui le contraddice. L’irritazione è palpabile, la sfiducia pure. Arroccati sulle rispettive posizioni sembrano aver dimenticato il loro amore, il cui frutto è al centro della loro attenzione. Genitori di due gemelle che stemperano con intervalli ludici le tensioni, Marie e Boris condividono una proprietà su cui non riescono proprio a mettersi d’accordo. A chi appartiene la casa? A Marie che l’ha comprata o a Boris che l’ha rinnovata raddoppiandone il valore? La disputa è incessante, il dissidio incolmabile. Ma è fuori da quella ‘loro’ casa che Marie e Boris troveranno la risposta. Una possibile.
Troppo spesso in una coppia il denaro diventa il mezzo migliore per esercitare potere sull’altro, per fargli pagare letteralmente il fallimento della relazione. Dopo l’amore abita lo scacco e presenta la fattura del disamore di una coppia che non sa più come accordare i propri sentimenti, regolare i propri conti, le responsabilità genitoriali, le tenerezze intermittenti, i rancori costanti. Joachim Lafosse, che ha fatto delle relazioni umane il suo terreno di elezione (Proprietà privata, Les Chevaliers blancs), dirige un dramma borghese in più atti intimo e vibrante. Ogni piano risplende di un’intensità eccezionale, approssimandosi ai suoi personaggi dissonanti.
Interpretato da Bérénice Béjo e Cédric Kahn, che superano i confini della rappresentazione, Dopo l’amore mette in scena con rara proprietà, eludendo cliché e psicologismi, i dubbi, le paure e la vitalità, malgrado tutto, di una coppia arrivata a fine corsa. Abile nell’individuare ed emergere i movimenti sottili che corrompono i sentimenti, l’autore belga chiude i suoi protagonisti in un interno e fa di quel domicilio coniugale qualcosa su cui litigare ma non la ragione del litigio, che è sempre altrove. La casa è il terreno su cui si cristallizza il loro rancore, su cui prendono posizione, ciascuno la sua, su cui pesano i rispettivi orgogli. Ma quel domicilio è soprattutto il valore aggiunto in termini d’amore che ciascuno apporta in una relazione. Boris reclama per sé la metà di quella casa certo, ma vuole soprattutto che Marie riconosca che lui è stato lì, che l’ha abitata, l’ha ristrutturata e ne ha aumentato il valore. Lui vuole che lei riconosca che è stato presente, utile, che ha contribuito con la sua ‘competenza’, tecnica e umana, alla costruzione della loro famiglia.
Per Lafosse l’economia di coppia, quella del titolo francese (L’économie du couple), è anche questo, piccole impronte, pennellate, tracce mai sentimentali. È l’amore e non si può ridurre alla metà del valore di una casa. L’amore di cui Marie e Boris si sono amati. Lo attesta ogni sguardo, lo dimostra ogni rimprovero. Marie e Boris sono stati felici e da quella loro felicità sono nate due gemelle, duo inseparabile e opposto ai genitori, isole provvisorie in cui abbandonarsi e abbandonare per qualche minuto la lotta. Le figlie li sfidano disarmanti, li catturano nelle loro coreografie del cuore, li confondono il tempo di una canzone (“Bella” di Maître Gims). Prima che ciascuno ritorni al suo esilio, al frigo diviso in due, a una coabitazione forzata regolata al millimetro e per questo quasi comica. È la loro antica passione a nutrire il rancore di oggi, è la loro economia che adesso si disputano. Ciascuno reclama la sua parte, prigionieri di uno spazio da cui non possono (e non vogliono) uscire. La macchina da presa li segue, li sfiora rimarcando l’erranza disordinata, ripetitiva, ossessionata che li trasloca attraverso l’appartamento, silenziosi, incomprensibili l’uno all’altra. Marie e Boris hanno perso il controllo del quotidiano, sono apparizioni indesiderabili nella cena o negli spazi dell’altro che sembrano godere dell’irritazione che suscita la loro presenza. Ma alla circolazione esasperata dei corpi e dei sentimenti, Lafosse guadagna questa volta la via d’uscita, l’accidente che determinerà una presa di coscienza provvidenziale per Marie e Boris, aggrappati alla routine del loro odio e incapaci di guardare il mondo fuori.
Dopo l’amore termina con un compromesso, un finale aperto e all’aperto, che fa respirare ambiente e personaggi, figurando come eccezione nell’opera al nero dell’autore. Una filmografia che fa vedere senza mostrare. Un’economia straordinaria, pertinente all’amore e al cinema. A una storia semplice così complicata da vivere.
da giovedì 19 aprile al cinema Roma
al cinema Roma
via Laudesi 6 a Pistoia
tel 0573 187 30 86
giovedì e venerdì ore 17.15 – 19.20 – 21.30
sabato ore 18.30 – 20.30 – 22.30
domenica ore 16.30 – 18.30 – 20.30
martedì ore 17.15
mercoledì ore 16.30 – 18.30
lunedì riposo settimanale
Francia, 2017
Un beau soleil intérieur
Regia: Claire Denis
Attori: Juliette Binoche – Isabelle, Xavier Beauvois – Banchiere, Philippe Katerine – Mathieu, Josiane Balasko – Maxime, Nicolas Duvauchelle – Attore, Alex Descas – Marc, Laurent Grévill – François, Bruno Podalydès – Fabrice, Paul Blain – Sylvain, Valeria Bruni Tedeschi – Donna della macchina, Gérard Depardieu – Veggente, Sandrine Dumas – Amica
Sceneggiatura: Claire Denis, Christine Angot
Fotografia: Agnès Godard
Musiche: Stuart Staples
Montaggio: Guy Lecorne
Scenografia: Arnaud de Moléron
Costumi: Judy Shrewsbury
Durata 94′
Colore C
Genere COMMEDIA
Specifiche tecniche
(1:1.66)
Produzione
CURIOSA FILMS, IN COPRODUZIONE CON FD PRODUCTION, AD VITAM, VERSUS PRODUCTION
Distribuzione
CINEMA DI VALERIO DE PAOLIS (2018)
Data uscita 19 aprile 2018
Le vicende di Isabelle, un’artista divorziata e madre single di un bambino, in cerca del vero amore.
FILM D’APERTURA ALLA 49. QUINZAINE DES RÉALISATEURS (CANNES 2017), HA RICEVUTO IL PREMIO SACD
da martedì 24 aprile 2018
al cinema Globo
via dei Buti 7 a Pistoia
tel 0573 36 57 22
martedì ore 17.15 – 19.20 – 21.30
mercoledì ore 16.30 – 18.30 – 20.30
Italia, 2018
Regia: Valerio Attanasio
Attori: Sergio Castellitto, Guglielmo Poggi, Elena Sofia Ricci, Clara Maria Alonso
Soggetto: Valerio Attanasio
Musiche: Pivio , Aldo De Scalzi
Genere COMMEDIA
Produzione
WILDSIDE CON VISION DISTRIBUTION
Distribuzione
VISION DISTRIBUTION
Data uscita 19 aprile 2018
Una vicenda tutta italiana. Il principe del foro Toti Bellastella e il suo giovane praticante Antonio, devoto a ogni sua buona causa, praticamente un tuttofare.
da giovedì 12 aprile 2018
al cinema Globo
via dei Buti 7 a Pistoia
tel 0573 36 57 22
giovedì ore 21.30
venerdì ore 17.15 – 19.20
sabato ore 20.30
domenica ore 16.30 – 18.30
Ita-Bel-Ger-Gbr, 2017
The Happy Prince
Regia: Rupert Everett
Attori: Rupert Everett – Oscar Wilde, Colin Firth – Reggie Turner, Béatrice Dalle, Miranda Richardson, John Standing, Colin Morgan, Emily Watson – Constance, Tom Wilkinson – Dunne, Edward Fox – Giudice, Edwin Thomas, Hugh Dancy – Robbie Ross
Sceneggiatura: Rupert Everett
Fotografia: John Conroy
Costumi: Maurizio Millenotti, Giovanni Casalnuovo
Durata 105′
Colore C
Genere COMMEDIA, DRAMMATICO, STORICO
Produzione
MAZE PICTURES, ENTRE CHIEN ET LOUP IN CO-PRODUZIONE CON PALOMAR, CINE PLUS FILMPRODUKTION, TELE MÜNCHEN GROUP,RADIO TÉLÉVISION BELGE FRANCOPHONE, PROXIMUS
Distribuzione
VISION DISTRIBUTION (2018)
Data uscita 12 aprile 2018
Nella stanza di una modesta pensione di Parigi, Oscar Wilde trascorre gli ultimi giorni della sua vita e come in un vivido sogno i ricordi del suo passato riaffiorano, trasportandolo in altre epoche e in altri luoghi. Non era lui un tempo l’uomo più famoso di Londra? L’artista idolatrato da quella società che l’ha poi crocifisso? Oggi Wilde ripensa con malinconia alle passioni che l’hanno travolto e con tenerezza al suo incessante bisogno di amare incondizionatamente. Rivive la sua fatale relazione con Lord Alfred Douglas e le sue fughe attraverso l’Europa, ma anche il grande rimorso nei confronti della moglie Constance per aver gettato lei e i loro figli nello scandalo dopo l’estrema condanna per la sua omosessualità. Ad accompagnarlo in questo ultimo viaggio solo l’amore e la dedizione di Robbie Ross, che gli resta accanto fino alla fine nel vano tentativo di salvarlo da se stesso e l’affetto del suo più caro amico Reggie Turner.
martedì 24 e mercoledì 25 aprile 2018
al cinema Roma
via Laudesi 6 a Pistoia
tel 0573 187 30 86
martedì ore 19.15
mercoledì ore 20.30
Fra-Ger-Bel, 2017
Le jeune Karl Marx
Regia: Raoul Peck
Attori: August Diehl – Karl Marx, Stefan Konarske – Friedrich Engels, Vicky Krieps – Jenny von Westphalen-Marx, Hannah Steele – Mary Burns, Olivier Gourmet – Pierre-Joseph Proudhon, Alexander Scheer – Wilhelm Weitling, Michael Brandner – Joseph Moll, Niels Bruno Schmidt – Karl Grün
Sceneggiatura: Pascal Bonitzer, Raoul Peck
Fotografia: Kolja Brandt
Musiche: Alexei Aigui
Montaggio: Frédérique Broos
Scenografia: Benoît Barouh
Costumi: Paule Mangenot
Durata 112′
Colore C
Genere DRAMMATICO
Produzione
NICOLAS BLANC, RAOUL PECK, RÉMI GRELLETY, ROBERT GUÉDIGUIAN PER AGAT FILMS & CIE, VELVET FILM, IN COPRODUZIONE CON BENNY DRECHSEL PER ROHFILM, PATRICK QUINET PER ARTÉMIS PRODUCTIONS
Distribuzione
WANTED IN COLLABORAZIONE CON VALMYN
Data uscita 5 aprile 2018
All’età di 26 anni, Karl Marx si mette insieme alla moglie Jenny sulla strada dell’esilio. Nel 1844 a Parigi conosce il giovane Friedrich Engels, figlio del proprietario di una fabbrica, che studiava gli inizi del proletariato inglese. Engels, una specie di dandy, dà a Marx il pezzo mancante del puzzle che ricompone la sua nuova visione del mondo. Insieme, tra censura e raid della polizia, rivolte e sollevamenti politici, presiederanno alla nascita del movimento operaio, che fino a quel momento era per lo più disorganizzato e improvvisato. Un movimento che, guidato, contro ogni aspettativa, da due giovani uomini di buona famiglia brillanti, insolenti e perspicaci, diventerà la più totale trasformazione teoretica e politica del mondo dal Rinascimento.
“Un film di Raoul Peck, vale a dire un’opera in cui si mescolano insieme e in parti il più possibile uguali degli elementi biografici, intimi, politici, storici. Ora, nel caso dell’oggetto Marx, ognuno di questi aspetti poteva dare luogo ad un’interpretazione, nella misura in cui l’ordine di presentazione è sempre una maniera di esporre un rapporto di causa a effetto: la vita sull’opera, la politica sulla vita, il carattere sulla politica, la teoria su tutto il resto… È chiaro che in un film, e in particolare in un film in costume, è la parte romanzata a prendere il sopravvento. Fin dalla prima sequenza, però Raoul Peck e il suo sceneggiatore Pascal Bonitzer hanno cercato di riequilibrare il tutto mettendo al centro il lavoro teorico, cosa notoriamente non facile da filmare. (…) il racconto della miseria economica in cui versa l’autore del Capitale, permette al regista di togliere al lato dickensiano il ruolo di traino del film. Ma Peck ha voluto evitare di fare un film pedante. Ha cercato di concentrare il pensiero di Marx in un concetto unico che irriga tutto: l’idea del conflitto. (…) In questo sforzo di piegare le regole del biopic ad un esigenza pratico-teorica il film è ammirevole, così come il tentativo di restituire tutti i lati possibili della personalità di Marx: il genio, l’uomo, il suo pensiero, i suoi limiti – e il suo rapporto speciale con Jenny e con Engels.” (Eugenio Renzi, ‘Il Manifesto’, 14 febbraio 2017)
da giovedì 19 a domenica 22 aprile 2018
al cinema Globo
via dei Buti 7 a Pistoia
tel 0573 36 57 22
giovedì ore 17.00 – 19.15
venerdì ore 21.30
sabato ore 18.00 – 22.30
domenica ore 20.30
Fra-Ger-Bel, 2017
Le jeune Karl Marx
Regia: Raoul Peck
Attori: August Diehl – Karl Marx, Stefan Konarske – Friedrich Engels, Vicky Krieps – Jenny von Westphalen-Marx, Hannah Steele – Mary Burns, Olivier Gourmet – Pierre-Joseph Proudhon, Alexander Scheer – Wilhelm Weitling, Michael Brandner – Joseph Moll, Niels Bruno Schmidt – Karl Grün
Sceneggiatura: Pascal Bonitzer, Raoul Peck
Fotografia: Kolja Brandt
Musiche: Alexei Aigui
Montaggio: Frédérique Broos
Scenografia: Benoît Barouh
Costumi: Paule Mangenot
Durata 112′
Colore C
Genere DRAMMATICO
Produzione
NICOLAS BLANC, RAOUL PECK, RÉMI GRELLETY, ROBERT GUÉDIGUIAN PER AGAT FILMS & CIE, VELVET FILM, IN COPRODUZIONE CON BENNY DRECHSEL PER ROHFILM, PATRICK QUINET PER ARTÉMIS PRODUCTIONS
Distribuzione
WANTED IN COLLABORAZIONE CON VALMYN
Data uscita 5 aprile 2018
All’età di 26 anni, Karl Marx si mette insieme alla moglie Jenny sulla strada dell’esilio. Nel 1844 a Parigi conosce il giovane Friedrich Engels, figlio del proprietario di una fabbrica, che studiava gli inizi del proletariato inglese. Engels, una specie di dandy, dà a Marx il pezzo mancante del puzzle che ricompone la sua nuova visione del mondo. Insieme, tra censura e raid della polizia, rivolte e sollevamenti politici, presiederanno alla nascita del movimento operaio, che fino a quel momento era per lo più disorganizzato e improvvisato. Un movimento che, guidato, contro ogni aspettativa, da due giovani uomini di buona famiglia brillanti, insolenti e perspicaci, diventerà la più totale trasformazione teoretica e politica del mondo dal Rinascimento.
“Un film di Raoul Peck, vale a dire un’opera in cui si mescolano insieme e in parti il più possibile uguali degli elementi biografici, intimi, politici, storici. Ora, nel caso dell’oggetto Marx, ognuno di questi aspetti poteva dare luogo ad un’interpretazione, nella misura in cui l’ordine di presentazione è sempre una maniera di esporre un rapporto di causa a effetto: la vita sull’opera, la politica sulla vita, il carattere sulla politica, la teoria su tutto il resto… È chiaro che in un film, e in particolare in un film in costume, è la parte romanzata a prendere il sopravvento. Fin dalla prima sequenza, però Raoul Peck e il suo sceneggiatore Pascal Bonitzer hanno cercato di riequilibrare il tutto mettendo al centro il lavoro teorico, cosa notoriamente non facile da filmare. (…) il racconto della miseria economica in cui versa l’autore del Capitale, permette al regista di togliere al lato dickensiano il ruolo di traino del film. Ma Peck ha voluto evitare di fare un film pedante. Ha cercato di concentrare il pensiero di Marx in un concetto unico che irriga tutto: l’idea del conflitto. (…) In questo sforzo di piegare le regole del biopic ad un esigenza pratico-teorica il film è ammirevole, così come il tentativo di restituire tutti i lati possibili della personalità di Marx: il genio, l’uomo, il suo pensiero, i suoi limiti – e il suo rapporto speciale con Jenny e con Engels.” (Eugenio Renzi, ‘Il Manifesto’, 14 febbraio 2017)
martedì 17 aprile 2018
Evento Speciale La Grande Arte al Cinema
al cinema Globo
via dei Buti 7 a Pistoia
tel 0573 36 57 22
orario spettacoli 17.15 – 21.30
intero 10 euro
ridotto 8 euro
non sono validi gli abbonamenti
Italia, 2018
Regia: Claudio Poli
Attori: Toni Servillo
Soggetto: Didi Gnocchi
Sceneggiatura: Sabina Fedeli, Arianna Marelli
Fotografia: Mateusz Stolecki
Musiche: Remo Anzovino
Montaggio: Claudio Poli
Colore C
Genere DOCUMENTARIO
Produzione
3D PRODUZIONI, NEXO DIGITAL
Distribuzione
NEXO DIGITAL
Data uscita 13 marzo 2018
Il documentario ci guida tra Parigi, New York, l’Olanda e la Germania raccogliendo testimonianze dirette sulle storie che prendono il via da quattro grandi esposizioni che in questi ultimi mesi hanno fatto il punto sull’arte trafugata, tra protagonisti di quegli anni, ultime restituzioni e preziosi materiali d’archivio. Si parte da “21 rue La Boétie”, la mostra parigina nata dalla volontà di esporre parte di un prezioso patrimonio recuperato, la collezione di Paul Rosenberg, uno dei più grandi collezionisti e mercanti d’arte di inizio ‘900, con quadri da Picasso a Matisse; e si passa a “Looted Art”, alla mostra di Deventer, in Olanda, che espone i quadri provenienti dai depositi statali olandesi e dalle collezioni razziate dai nazisti; si esplora poi “Dossier Gurlitt”, la doppia esposizione di Berna e Bonn che per la prima volta espone la collezione segreta di Cornelius Gurlitt, figlio di uno dei collezionisti e mercanti d’arte che collaborarono coi nazisti, fermato per caso dalla polizia doganale su un treno per Monaco nel 2010. Tra le tele della collezione trafugata capolavori di Chagall, Monet, Picasso e Matisse. Tra i protagonisti del film anche Simon Goodman (che in scatoloni pieni di vecchie carte e documenti ha scoperto la storia della sua famiglia e della sua magnifica collezione d’arte, che comprendeva opere di Degas, Renoir, Botticelli, nonché il cinquecentesco “Orologio di Orfeo”. Larga parte della collezione era finita nelle mani di Hitler e Goering), Edgar Feuchtwanger (che nel 1929 fu il vicino di casa di Adolph Hitler, qualche anno prima che suo padre fosse deportato a Dachau, mentre dalla loro casa venivano sottratti mobili e libri preziosi) e Tom Selldorff (che è riuscito a recuperare quattordici opere appartenute alla sua famiglia cui furono sottratte negli anni ’30). Trovano inoltre spazio gli autorevoli interventi di Pierre Assouline, giornalista e scrittore, Jean-Marc Dreyfus, storico e autore del libro “Il Catalogo di Goering”, ,Timothy Garton Ash, storico, Berthold Hinz, storico dell’arte, Meike Hoffmann, esperta di arte degenerata e della vicenda Gurlitt, autrice principale della biografia di Hildebrand Gurlitt “Il mercante d’arte di Hitler”, Eva Kleeman e Daaf Ledeboer, storici dell’arte e ideatori della mostra “Looted Art” di Deventer, Markus Krischer, giornalista di Focus che ha seguito l’inchiesta su Cornelius Gurlitt, Agnieszka Lulińska, storica dell’arte e co-curatrice della mostra su Gurlitt a Bonn, Bernhard Maaz, direttore generale delle Bayerische Gemäldesammlungen, Christopher A. Marinello, mediatore nel recupero di opere d’arte, Art Recovery International, Inge Reist, direttrice del Frick Collection’s Center for the History of Collecting presso la Frick Art Reference Library, New York, Elizabeth Royer, gallerista parigina, esperta di restituzioni,Marei e Charlene von Saher, eredi del gallerista Jacques Goudstikker, Cynthia Saltzmann, storica dell’arte e autrice del libro “Ritratto del dottor Gachet. Storia e avventure del capolavoro di Van Gogh”, Tom Selldorff, erede, Christina Thomson, storica dell’arte e co-curatrice della mostra su Rudolph Belling, Anne Webber, cofondatrice e condirettrice Commition for Looted Art in Europe, Rein Wolfs, a guida della Bundeskunsthalle di Bonn e co-curatore della mostra su Gurlitt a Bonn, Nina Zimmer, direttrice del Kunstmuseum Bern – Zentrum Paul Klee e co-curatrice della mostra su Gurlitt a Berna.
da venerdì 8 settembre 2017
al cinema Roma
via Laudesi 6 a Pistoia
tel 0573 187 30 86
giovedì 21 e martedì 26 ore 17.15 – 21.30
venerdì 22 e mercoledì 27 ore 19.20
sabato 23 ore 20.20
domenica 24 ore 18.10
lunedì riposo settimanale
Italia-Svizzera, 2017
Regia: Silvio Soldini
Attori: Valeria Golino – Emma, Adriano Giannini – Teo, Arianna Scommegna – Patti, Laura Adriani – Nadia, Anna Ferzetti – Greta, Andrea Pennacchi – Paolo, Beniamino Marcone – Flavio, Mattia Sbragia – Vittorio, Valentina Carnelutti – Stefania, Roberto De Francesco, Giuseppe Cederna – Tassista notturno, Roberto De Francesco – Tassista supermarket, Rossana Mortara – Lilli, Italo Amerighi – Andrea, Angela Ciaburri – Chiara, Alessandro Minati – Oscar, Giorgia Ciotola – Segretaria agenzia, Laura Nardi – Madre di Nadia, Maria Cristina Mastrangeli – Madre di Teo, Lorenzo Terenzi – Lucio, fratello di Teo, Irene Vannelli – Claudia, sorella di Teo, Vito Mancusi – Tassista Nadia, Rita de Donato – Federica, collega di Emma, Aglaia Mora – Antonia, Pierpaolo Tesoro – Punk, Habubur Rahaman – Karmo, Alice Ferranti – Commessa negozio, Giuseppe Vaccaro – Cameriere, Marco Corazza – Allenatore baseball, Alfonso Somma – Giocatore baseball, Marco Nobili – Cliente agenzia, Massimo De Santis – Voce uomo nel buio, Simona Senzacqua – Voce donna nel buio, Marco Frezza – Cassiere dialogo nel buio, Tommaso Petralia – Bambino al parco, Valerio Petralia – Bambino al parco
Soggetto: Doriana Leondeff, Davide Lantieri, Silvio Soldini
Sceneggiatura: Doriana Leondeff, Davide Lantieri, Silvio Soldini
Fotografia: Matteo Cocco
Musiche: Gian Luigi Carlone
Montaggio: Giorgio Garini, Carlotta Cristiani
Scenografia: Marta Maffucci
Costumi: Silvia Nebiolo
Suono: Filippo Porcari
Durata 115′
Colore C
Genere DRAMMATICO
Produzione
LIONELLO CERRI PER LUMIÈRE & CO., CON RAI CINEMA, VENTURA FILM, IN COPRODUZIONE CON RSI RADIOTELEVISIONE SVIZZERA/SRG SSR
Distribuzione
VIDEA
Data uscita 8 settembre 2017
Teo è un uomo in fuga. Dal suo passato, dalla famiglia di origine, dai letti delle donne con cui passa la notte e da cui scivola fuori alle prime luci del giorno, dalle responsabilità. Il lavoro è l’unica cosa che veramente ama, fa il “creativo” per un’agenzia pubblicitaria e non stacca mai, tablet e cellulari lo tengono in perenne e compulsiva connessione con il mondo. Emma ha perso la vista a sedici anni, ma non ha lasciato che la sua vita precipitasse nel buio. O meglio, l’ha riacchiappata al volo, ha fatto a pugni con il suo handicap e l’ha accettato con la consapevolezza che ogni giorno è una battaglia. Fa l’osteopata e gira per la città col suo bastone bianco, autonoma e decisa. Si è da poco separata dal marito e Teo, brillante e scanzonato, sembra la persona giusta con cui concedersi una distrazione. Per Teo invece, tutto nasce per gioco e per scommessa, Emma è diversa da tutte le donne incontrate finora ed è attratto e impaurito dal suo mondo. Una ventata di leggerezza li sorprende, ma quel galleggiare in allegria bruscamente finisce. Ognuno torna alla propria vita, ma niente sarà più come prima.
martedì 7 marzo 2017
al cinema Roma
via Laudesi 6 a Pistoia
tel 0573 187 30 86
ore 21.30
___________________
Ita, 2016
Regia: Fabio Dipinto
Soggetto: Fabio Dipinto
Fotografia: Fabio Dipinto
Musiche: Andrea Cavallo
Montaggio: Michele Bucci
Durata 55′
Colore C
Genere DOCUMENTARIO
Produzione
SLOWAYS, APPELA, VIE FRANCIGENE
Distribuzione
CINEAMA
Film documentario sui luoghi e le persone che popolano un meraviglioso cammino e che con il cammino hanno stretto un legame viscerale: pellegrini, ospitalieri, traghettatori, volontari, storici e religiosi, un’umanità multiforme che rende vivo il percorso. Tra le persone intervistate si annoverano lo scrittore e psicoatleta Enrico Brizzi, lo storico Giovanni Caselli, il fondatore del Movimento Lento Alberto Conte, il rettore della Confraternita di San Giacomo di Compostela Paolo Caucci von Saucken, l’abate recentemente scomparso Joseph Roduit della millenaria abbazia di Saint-Maurice, e molti altri. La videocamera ha scavato in profondità negli esseri umani custoditi da questo percorso: circa quaranta persone hanno raccontato la loro esperienza conversando con l’autore. Individui unici diventano testimoni di un itinerario millenario ancora selvaggio, che si affida silenziosamente al loro operato. Le parole dei protagonisti si alternano ad immagini di luoghi meravigliosi che quotidianamente si presentano dinanzi agli occhi: le linee delle montagne valdostane, il verde delle risaie, i colli toscani, pochi esempi di luoghi speciali che conducono dal Colle del Gran San Bernardo a Roma. Il film vuole narrare e dare visibilità ad un itinerario tanto sconosciuto quanto affascinante. Attraverso i racconti dei protagonisti vuole spiegare che cosa significhi intraprendere un cammino, prendersi cura di persone che dal giorno seguente non rivedrai più, fare del volontariato per permettere a viandanti sconosciuti di camminare in sicurezza e libertà attraverso i sentieri. Il film tocca grandi temi quali la storia e l’evoluzione del percorso, le spinte spirituali e religiose che portano a compiere il primo passo e infine il grande lavoro svolto lungo la Via, capace di mantenerla viva.
solo domenica 5 marzo 2017
al cinema Globo
via dei Buti 7 a Pistoia
tel 0573 36 57 22
ore 15:30
intero 7,50 euro
ridotto 5,50 euro
___________________
Can-Fra, 2016
Regia: Eric Summer, Éric Warin
Soggetto: Eric Summer – (anche idea), Laurent Zeitoun
Sceneggiatura: Carole Noble, Laurent Zeitoun, Eric Summer
Fotografia: Jericca Cleland
Musiche: Klaus Badelt – La canzone “Tu sei una favola” è interpretata da Francesca Michielin.
Montaggio: Yvann Thibaudeau
Effetti: Benoit Blouin, Ghislain Bruneau
Durata 85′
Colore C
Genere ANIMAZIONE
Produzione
LAURENT ZEITOUN, YANN ZENOU, NICOLAS DUVAL-ADASSOVSKY, ANDRÉ ROULEAU, VALÉRIE D’AUTEUIL PER QUAD, MAIN JOURNEY, CARAMEL FILMS, IN CO-PRODUZIONE CON GAUMONT, M6 FILMS
Distribuzione
VIDEA (2017)
Data uscita 16 febbraio 2017
Trama
Félicie è una piccola orfana bretone, con una grande passione per la danza e che sogna di diventare una étoile dell’Opera di Parigi. Insieme al suo migliore amico Victor, che vorrebbe invece diventare un grande inventore, Félicie organizza un incredibile piano per fuggire dall’orfanotrofio e recarsi nella capitale, dove c’è addirittura la Torre Eiffel in costruzione. Con grande sforzo e una serie di errori Félicie imparerà a combattere per eccellere e realizzare il suo sogno e diventare così una prima ballerina dell’Opera di Parigi.
da giovedì 19 gennaio 2017
al cinema Roma
via Laudesi 6 a Pistoia
tel 0573 187 30 86
giovedì 26 gennaio: ore 21.30
venerdì 27 ore 17.15 – 19.20
sabato 28 ore 16.00 – 20.30
domenica 29 ore 18.15
lunedì 30 riposo settimanale
martedì 31 ore 17.15 – 19.20
mercoledì 1 febbraio: ore 21.30
intero 7,50 euro
ridotto 5,50 euro
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L’économie du couple
Francia-Belgio, 2016
Regia: Joachim Lafosse
Attori: Bérénice Bejo – Marie, Cédric Kahn – Boris, Marthe Keller – Christine, Jade Soentjens – Jade, Margaux Soentjens – Margaux
Sceneggiatura: Mazarine Pingeot, Fanny Burdino, Joachim Lafosse, Thomas Van Zuylen – (collaborazione)
Fotografia: Jean-François Hensgens
Montaggio: Yann Dedet
Scenografia: Olivier Radot
Costumi: Pascaline Chavanne
Durata 100′
Colore C
Genere COMMEDIA, DRAMMATICO
Specifiche tecniche
RED DRAGON, REDCODE RAW, SCOPE, DCP (1:2.35)
Produzione
LES FILMS DU WORSO, VERSUS PRODUCTION IN CO-PRODUZIONE CON RTBF (TÉLÉVISION BELGE), VOO, BE TV ET PRIME TIME (TBC)
Distribuzione
BIM
Data uscita 19 gennaio 2017
Trama
Dopo aver passato 15 anni insieme, Marie e Boris separano. Lei ha comprato la casa in cui vivono con le loro due figlie; ma è lui che l’ha ristrutturata. I due sono costretti a vivere comunque ancora insieme perché Boris non ha i mezzi per trasferirsi. E giunti al momento di fare i conti, nessuno dei due vuole lasciar andare ciò che ritiene di aver portato.
SELEZIONATO ALLA 48. QUINZAINE DES RÉALISATEURS (CANNES 2016)
Un dramma borghese intimo e vibrante in cui ogni piano risplende di un’intensità eccezionale, approssimandosi ai suoi personaggi dissonanti (di Marzia Gandolfi, mymovies.it)
Per Marie e Boris è l’ora dei conti. In tutti i sensi. Dopo quindici anni di matrimonio e due bambine, decidono di mettere fine alla loro relazione, consumata da incomprensioni e recriminazioni. Marie non sopporta i comportamenti infantili del marito, Boris non perdona alla moglie di averlo lasciato. In attesa del divorzio e costretti alla coabitazione, Boris è disoccupato e non può permettersi un altro alloggio, lei detta le regole, lui le contraddice. L’irritazione è palpabile, la sfiducia pure. Arroccati sulle rispettive posizioni sembrano aver dimenticato il loro amore, il cui frutto è al centro della loro attenzione. Genitori di due gemelle che stemperano con intervalli ludici le tensioni, Marie e Boris condividono una proprietà su cui non riescono proprio a mettersi d’accordo. A chi appartiene la casa? A Marie che l’ha comprata o a Boris che l’ha rinnovata raddoppiandone il valore? La disputa è incessante, il dissidio incolmabile. Ma è fuori da quella ‘loro’ casa che Marie e Boris troveranno la risposta. Una possibile.
Troppo spesso in una coppia il denaro diventa il mezzo migliore per esercitare potere sull’altro, per fargli pagare letteralmente il fallimento della relazione. Dopo l’amore abita lo scacco e presenta la fattura del disamore di una coppia che non sa più come accordare i propri sentimenti, regolare i propri conti, le responsabilità genitoriali, le tenerezze intermittenti, i rancori costanti. Joachim Lafosse, che ha fatto delle relazioni umane il suo terreno di elezione (Proprietà privata, Les Chevaliers blancs), dirige un dramma borghese in più atti intimo e vibrante. Ogni piano risplende di un’intensità eccezionale, approssimandosi ai suoi personaggi dissonanti.
Interpretato da Bérénice Béjo e Cédric Kahn, che superano i confini della rappresentazione, Dopo l’amore mette in scena con rara proprietà, eludendo cliché e psicologismi, i dubbi, le paure e la vitalità, malgrado tutto, di una coppia arrivata a fine corsa. Abile nell’individuare ed emergere i movimenti sottili che corrompono i sentimenti, l’autore belga chiude i suoi protagonisti in un interno e fa di quel domicilio coniugale qualcosa su cui litigare ma non la ragione del litigio, che è sempre altrove. La casa è il terreno su cui si cristallizza il loro rancore, su cui prendono posizione, ciascuno la sua, su cui pesano i rispettivi orgogli. Ma quel domicilio è soprattutto il valore aggiunto in termini d’amore che ciascuno apporta in una relazione. Boris reclama per sé la metà di quella casa certo, ma vuole soprattutto che Marie riconosca che lui è stato lì, che l’ha abitata, l’ha ristrutturata e ne ha aumentato il valore. Lui vuole che lei riconosca che è stato presente, utile, che ha contribuito con la sua ‘competenza’, tecnica e umana, alla costruzione della loro famiglia.
Per Lafosse l’economia di coppia, quella del titolo francese (L’économie du couple), è anche questo, piccole impronte, pennellate, tracce mai sentimentali. È l’amore e non si può ridurre alla metà del valore di una casa. L’amore di cui Marie e Boris si sono amati. Lo attesta ogni sguardo, lo dimostra ogni rimprovero. Marie e Boris sono stati felici e da quella loro felicità sono nate due gemelle, duo inseparabile e opposto ai genitori, isole provvisorie in cui abbandonarsi e abbandonare per qualche minuto la lotta. Le figlie li sfidano disarmanti, li catturano nelle loro coreografie del cuore, li confondono il tempo di una canzone (“Bella” di Maître Gims). Prima che ciascuno ritorni al suo esilio, al frigo diviso in due, a una coabitazione forzata regolata al millimetro e per questo quasi comica. È la loro antica passione a nutrire il rancore di oggi, è la loro economia che adesso si disputano. Ciascuno reclama la sua parte, prigionieri di uno spazio da cui non possono (e non vogliono) uscire. La macchina da presa li segue, li sfiora rimarcando l’erranza disordinata, ripetitiva, ossessionata che li trasloca attraverso l’appartamento, silenziosi, incomprensibili l’uno all’altra. Marie e Boris hanno perso il controllo del quotidiano, sono apparizioni indesiderabili nella cena o negli spazi dell’altro che sembrano godere dell’irritazione che suscita la loro presenza. Ma alla circolazione esasperata dei corpi e dei sentimenti, Lafosse guadagna questa volta la via d’uscita, l’accidente che determinerà una presa di coscienza provvidenziale per Marie e Boris, aggrappati alla routine del loro odio e incapaci di guardare il mondo fuori.
Dopo l’amore termina con un compromesso, un finale aperto e all’aperto, che fa respirare ambiente e personaggi, figurando come eccezione nell’opera al nero dell’autore. Una filmografia che fa vedere senza mostrare. Un’economia straordinaria, pertinente all’amore e al cinema. A una storia semplice così complicata da vivere.